oggetto 13

Descrizione

Gabbia in legno utilizzata per l’allevamento e la caccia da appostamento con richiami vivi di uccelli migratori appartenenti alla famiglia dei Turdidi (tordo bottaccio, tordo sassello, merlo e cesena) e dell’allodola.
La funzione dei richiami vivi è quella di attirare col proprio canto i congeneri selvatici facendoli scendere e posare sugli alberi appositamente potati e sagomati, a tiro utile del capanno dove il cacciatore è appostato. Un particolare sistema di allevamento dei richiami vivi, fa sì che essi cantino in autunno come, in natura, farebbero invece in primavera. Il canto è infatti prerogativa dei soli maschi nel periodo della riproduzione, per l’appunto quello primaverile ed estivo: infatti il canto corale di una batteria di richiami vivi in azione al capanno, è detto “la primavera”, cioè gli uccelli “fanno la primavera”.
La caccia da appostamento, fisso o temporaneo, con l’utilizzo di richiami vivi stabulati nelle apposite gabbie, è tutt’oggi diffusa soprattutto nelle aree montane settentrionali (Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli) e, nel centro Italia, sulla dorsale tosco-romagnola, in Umbria e nelle Marche. Altrove, trova scarsa o nulla diffusione. Si tratta di una delle forme di caccia tradizionali più antiche, non solo in Italia ma anche in alcuni altri paesi mediterranei.
I richiami vivi, per la cui legittima detenzione e utilizzo venatorio la legge statale sulla caccia n. 157 del 1992 e relative leggi regionali attuative dispongono norme specifiche, vengono stabulati per l’esercizio venatorio in gabbie tradizionali, generalmente costruite in legno o in plastica, comunque in materiali atossici e tali da non provocare ferimenti all’esemplare da richiamo. Un tempo si usavano anche il vimini intrecciato e materiali analoghi di origine naturale, le migliori gabbie in legno erano realizzate con l’ulivo.
. Dentro la gabbia sono sistemate asticelle per la posa del richiamo, un beverino per dissetarlo e un altro piccolo contenitore per il cibo. Le gabbie hanno dimensioni tali da consentire al soggetto di muoversi con accettabile agio, ma senza svolazzare proprio per evitare che possa danneggiarsi il piumaggio urtando contro la struttura. Resistono tutt’oggi produttori artigianali di gabbie per il trasporto e l’uso venatorio dei richiami vivi, anche se ovviamente esiste una produzione industriale in serie.
Questa tipologia di gabbie sono tutt’oggi prodotte e commercializzate ma vengono realizzate assemblando le varie parti precedentemente stampate in plastica antiurto e antibatterica, mediante un sistema di ganci a scatto con le basi in acciaio inox, come quelle prodotte, ad esempio, dalla Beretti S.r.l.
Nella pratica: le gabbie con dentro i richiami, vengono posizionate intorno al capanno secondo un ordine ben preciso, derivante dall’esperienza di ciascun cacciatore e dalle abilità canore di ogni esemplare. Le gabbie vengono solitamente appese ai fusti degli alberi, oppure appese a strutture di legno realizzate dal cacciatore o ancora direttamente appoggiate su supporti predisposti sempre dal cacciatore. Nel suo insieme, il capanno è un’installazione complessa dove ogni elemento ha una funzione e una collocazione molto specifica, che si perfeziona e migliora nel corso del tempo.
Vi sono infine cacciatori da capanno, che sono anche allevatori amatoriali autorizzati di alcune specie di uccelli da richiamo, per la passione (e la sfida) di fare nascere e crescere in cattività qualche esemplare di specie selvatiche.

Dimensioni
25 x 3,5 x 24 cm
Note

Museo virtuale


Identificazione effettuata grazie alla consulenza di Massimo Maracci, collaboratore di Caccia Magazine (https://www.cacciamagazine.it/) e di Marinella Beretti della Beretti S.r.l. (https://beretti.it/).

redazione

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